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Patrocinato dall'ANPI Medio Campidano con la Fondazione di Sardegna, dall'ANPPIA Sardegna, dal Centro Studi SEA di Villacidro e dal GramsciLab dell'Università di Cagliari, il piccolo volume Antonio Gramsci in Costa Rica vede la luce nell'ottantesimo anniversario della morte del pensatore sardo e anche nel 50° anniversario di CLACSO (Consiglio Latinoamericano di Scienze Sociali), membro dell'UNESCO, del quale il Centro Studi SEA è la prima istituzione scientifica italiana a farne parte. Si tratta dello studio sia italiano che costaricano sulla diffusione del pensiero di Gramsci nella piccola repubblica centroamericana dove ancora oggi vive una significativa comunità italiana formata dai discendenti di coloro che in quella lontana terra emigrarono tra il XIX e il XX secolo. Contu colma una lacuna nella storia del pensiero filosofico costaricano perché propone un inedito lavoro su Gramsci nello Stato centramericano. II pensiero di Antonio Gramsci fece la sua comparsa in Costa Rica nella seconda metà degli anni Settanta - con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi dell'America Latina - per poi diffondersi nel contesto e nel dibattito culturale del paese tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta. La particolarità del caso costaricano è che la diffusione del pensiero gramsciano è avvenuta a opera di due docenti immigrati: il brasiliano Raimundo Santos e l'italiana Giovanna Giglioli. Di questi autori vengono proposti, per la prima volta tradotti in lingua italiana, tre loro articoli: Il filosofo della politica: Gramsci, questo sconosciuto (1977), di Raimundo Santos; Gramsci, teorico della sovrastruttura (1996) e Gli intellettuali organici nella teoria di Gramsci (1996), entrambi di Giovanna Giglioli. I saggi sono preceduti dalla Presentazione di Alexander Jiménez Matarrita (Catedrático de Historia del Pensamiento Universidad de Costa Rica) e da un contributo introduttivo di Martino Contu che ricostruisce le tappe della diffusione tardiva dell'opera di Gramsci in Costa Rica.